CARO SAGITTARIO
Caro sagittario,
amico involontario
di quelle sere che,
passavo assieme a lei
caro sagittario,
compagno straordinario
di un’emozione che,
narrare non saprei.
Son triste di un’estate,
che è passata e che non torna
son triste di un amore,
che ha lasciato la sua orma
son povero di sole,
son vecchio senza età
un’orma sulla spiaggia
si cancella e se ne va.
Lei era così bella,
cercava libertà
e mi sembrava un’onda
la sua curiosità
venne anche la luna
una sera assieme a noi
e ci portò fortuna
ci sentivamo eroi
in mezzo a un’avventura
verso una felicità
che prima era futura
ma ora non è qua.
Caro sagittario,
amico involontario
di quelle sere che,
passavo assieme a lei
caro sagittario,
compagno straordinario
di un’emozione che,
narrare non saprei.
Come un fiore
è sbocciato in un prato
senza essere stato curato
nasce un amore,
poi vive e muore
e quando è perso
ti si svuota il cuore
io la risogno ancora,
col viso di un’amante
e la vedo sincera
come le mie speranze,
i sogni degli uomini
son come i fiori di un giardino
i sogni delle stelle
sono i destini delle cose belle
quando l’estate ebbe fine
come accade ad ogni cosa
quelle stelle birichine
recisero una rosa.
Caro sagittario,
so che mi sei contrario
ma non chiedo perché,
non sono assieme a lei
caro sagittario,
nemico, amico, vario
strano compagno che,
insieme a me ora sei
non si sa mai quello che avverrà,
ne mai si deve chiedere pietà
l’amore è un sogno…
di felicità,
e forse un giorno
si riavvererà.
17/05/1994