QUELL’UCCELLINO
Quell’uccellino,
tanto carino,
non mi ha aspettato
e via è volato,
lasciata sola
in mezzo a un prato
coi suoi sorrisi
mi chiamava a se
e col suo canto,
quasi fatato,
chiedeva amore,
amore da me.
Ed io indeciso,
nella balia
delle parole
e della nostalgia,
giaccio da solo
pensando a quel di
quando insicura
e triste del volo
lei batté le ali
e poi partì;
non scorderò mai,
all’ultimo istante,
dentro ai suoi occhi,
l’ultimo addio:
“ti voglio bene”, disse,
“dammi un saluto”,
non hai capito
che t’amo…io!?
Iniziò a tremare
una lacrima al viso,
il cuore solare
di pianto era intriso
fece poi per tornare
verso il suo stormo,
verso il suo nido,
ancora lassù,
andò per cercare
un amore vero,
il mio non le diedi
e non lo vuol più;
si stancò
dei miei no…non so,
se ne andò
e io non la ritroverò.
Ma se per me
batte ancora le ali
e col suo volo
di qui passerà,
la inviterò, solo
per un istante,
a stare con me,
ma in libertà,
un istante solo
per starle vicino,
spero un istante
che non finirà,
per aspettare
quel nuovo mattino
che con l’aurora
l’amor ci darà.
29/03/1994